UTENTIFER - COMITATO UTENTI "FERROVIE EMILIA ROMAGNA"

08 settembre 2006

incontro sul SFM giovedi 7 settembre

giovedi 7 alle ore 14.30 presso il Dopo Lavoro Ferroviario di Bologna
si è svolto un FORUM organizzato dal senatore Valter Vitali sul tema del
Servizio Ferroviario Metropolitano cui ha partecipato il Ministro ai
Trasporti Giovanni Bianchi. Senza quantificare in maniera chiara
l'investimento del governo, il Ministro ha dimostrato un grande interesse
sul tema. Se la logica con la quale intendiamo operare - ha detto - è
valutare su ogni nodo viario quale possa essere tra i tanti il progetto
migliore, per quanto riguarda il nodo di Bologna il SFM è il progetto, non
ce ne sono altri. Tutto sommato è stato generico e l'ottimismo che ne è
risultato non può che essere tale. Staremo a vedere.

Ero stato invitato a intervenire a nome del comitato utenti della linea
Bologna-Portomaggiore: riporto di seguito il mio intervento nel quale ho
cercato di sottolineare, oltre i nostri disagi sulla linea, le potenzialità
del servizio che utilizziamo.
Lo riporto per condividerlo, sperando di essere stato rappresentativo come
avrei voluto.
Renzo Venturoli - Budrio

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Ringrazio il senatore Vitali ed il ministro Bianchi per questo incontro su
un tema che ci preme molto e del quale si discute da molti anni.
Rappresento un comitato di utenti della FER e quindi di linee minori come la
Bologna-Portomaggiore.

Viaggiamo ogni giorno su treni diesel operativi da trenta/quarant’anni, anni
che si vedono tutti. Per la struttura, disagevole, scomoda e contraria ad
ogni principio di mobilità senza barriere. Per lo stato, per lo più
decrepito e arrancante, come si conviene dopo tanti anni di servizio.

La nostra è una linea ad un binario solo, ma ci vorrebbero treni elettrici e
nuovi, a pianale ribassato, comodi e confortevoli. Nel 2000 ci fu uno
stanziamento del governo per l’ammodernamento della tratta ma quel denaro è
giunto solo in una piccolissima parte. Ora sono stati promessi, con risorse
locali e regionali, miglioramenti che abbiamo motivo di sperare non siano
promesse a vuoto.

Ma nonostante la situazione che ho descritto sommariamente, i treni, nelle
ore di punta cadenzati intorno alla mezz’ora, sono sempre e comunque
affollata. Lascio immaginare quanti pendolari in più potrebbero trasportare
– togliendo auto private dalle strade – se circolassero i treni moderni e
confortevoli che aspettiamo.

Concedetemi una considerazione generale.
Mezzo secolo fa - verso la fine degli anni sessanta - si decise di
smantellare (per far posto alle auto sempre più numerose) la rete tramviaria
che serviva la città di Bologna come il suo circondario. Erano i tempi del
boom economico e la più piccola utilitaria era sinonimo di libertà, non solo
di movimento.
Negli stessi anni si cessò il servizio sulla ferrovia Bologna-Vignola,
sostituita da un moderno servizio di Autobus e si chiuse, smantellandone
purtroppo i binari, la ferrovia Budrio-Massalombarda che portava su Bologna
utenti dai bacini dell'imolese e del lughese.

Oggi la situazione è cambiata.
Da più di un decennio si parla di tram a Bologna e prima o poi si farà.
La ferrovia Bologna-Vignola è stata ripristinata ed è in funzione,
alleggerendo i volumi di traffico su gomma che insistono sulla provinciale
“bazzanese”. La ferrovia Bologna-Portomaggiore non ha mai smesso di
funzionare, pur vedendo declinare la qualità del suo servizio.
La Budrio-Massalombarda rimane, secondo uno studio della Provincia di
Ravenna, una ferrovia utile anche oggi, che alla collettività converrebbe
ripristinare. Ma mancano le risorse economiche. Così ci viene risposto dalle
istituzioni preposte.

Come pendolari del treno sappiamo che il Servizio Ferroviario Metropolitano
- di cui si parla da più di un decennio – prevede di collegare, tra gli
altri, la Bologna-Portomaggiore con la Bologna-Vignola creando così un
servizio di attraversamento cittadino che molto assomiglia ad una
metropolitana di superficie - viste le numerose fermate urbane.
Ma per arrivare a questo occorre attendere che la stazione centrale sia
rimessa a nuovo, completando i lavori dell’alta velocità e iniziando la
ristrutturazione prevista ma non ancora iniziata.

E quindi sono a chiederle – signor ministro – a nome delle migliaia di
pendolari che ogni mattina esce dalla stazione ferroviaria per rimettere in
moto il capoluogo, i suoi negozi, gli uffici, le sue scuole come
l’università, di procedere su questo argomento con un criterio ben preciso.
Quello di finanziare, prima di ogni altro progetto che riguardi il nodo
bolognese, il completamento del servizio ferroviario metropolitano, quindi
tutto quanto concerne la sistemazione della stazione centrale, l’adeguamento
degli attraversamenti cittadini, le stazioni decentrate, l’ammodernamento
del materiale rotabile e – perché no – il ripristino della ferrovia
Budrio-Massalombarda.

Per dare vita ad un sistema di trasporto collettivo moderno che risponda ai
requisiti di efficacia ed efficienza che merita questa area metropolitana.

^^^^^ renzo.venturoli@verdibologna.org